C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

giovedì 5 dicembre 2013

STORIE DI ANIME : 1 - LE ANIME GEMELLE

 
 
Ho appena scoperto di avere un'anima gemella. Ma non ero nemmeno a conoscenza di avere un'anima figlia unica. Comunque, da quando ho scoperto che la mia anima è il frutto di un parto gemellare, sto meglio. Mi sento meno solo. Di conseguenza, ho acquistato un letto a castello e un sidecar.
Voglio che le due anime si trovino bene insieme e che possano liberamente girovagare e condurre una vita agiata, come si confà a delle anime che si rispettino.
Da subito, devo ammettere, che non sono sceso nei particolari. Non so se si tratti di gemelli monozigoti o dizigoti: l'importante è che il parto non abbia avuto conseguenze e che stiano bene.
Devo anche confessare che nell'occasione, dico quella della scoperta di questa parentela ignota, mi sono dovuto arrendere di fronte al fatto di possedere un'anima. Infatti, se non avessi fatto questa concessione filosofica, l'altra anima sarebbe restata priva della gemella di cui io ero inconsapevole portatore.
Che gioia! Appena si sono viste le due anime non hanno avuto problemi a riconoscersi: due gocce d'acqua! Sembra che si siano scambiate anche i numeri di cellulare e siano diventate amiche su facebook.
Mi sono anche convinto che le due anime sono molto più giovani di me. In fondo, come negare l'eterna adolescenza dell'anima!
Non ne conosco il sesso (cercarlo è un po' come disquisire su quello degli angeli), ma sono sicuro che, se non lo hanno ancora fatto, si fidanzeranno presto. Infatti, da quando stanno insieme tendono ad appartarsi e ascoltano musica ad alto volume. Io, poi, sono in continua preoccupazione e dormo poco: tornano tardi la sera e non vorrei che frequentassero ambienti poco raccomandabili.
Insomma, posso dire di essere contento e soddisfatto per aver acquisito questa inaspettata parentela, per aver assistito al ritrovamento da parte della mia anima della sua gemella, ma, per il resto, ho perso la mia tranquillità ed i miei ritmi da navigato cinquantenne.
Devo anche, in ultimo, confessare che non ho mai capito perché le anime gemelle non vengano tenute insieme dalla nascita, perché s'impedisca loro di condurre una vita famigliare normale, invece di sottoporle al continuo stress di andare alla ricerca una dell'altra. Con tutte le anime che ci sono in giro, vi è il rischio concreto di non ritrovarsi mai. Se avessero la possibilità di stare insieme sin dal parto, avrebbero più tempo per conoscersi, per familiarizzare, si eviterebbero anche molte liti, separazioni, divorzi.
Ecco io credo che, in un paese civile, uno dei primi articoli della Costituzione dovrebbe prevedere l'inseparabilità alla nascita delle anime gemelle e, considerando tutte le preoccupazioni che mi stanno dando, ci vorrebbe una legge che obblighi queste due anime conviventi a rendersi autonome, lasciando in grazia di Dio i relativi proprietari.

© 2103 Gianfranco Brevetto


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