C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

venerdì 15 febbraio 2013

Marta e....Leda Ricciardelli

Marta sembra lei la protagonista ma il vero protagonista è lui: l'io narrante, quell'io che cerca di capire,di andare a fondo attraverso i dettagli anche se inizialmente appare un uomo stanco di capire...ma non riesce a fermare i suoi pensieri volutamente ossessivi.E' un uomo che pensa ad una donna forse veramente incontrata per un eterno attimo , attraverso lei si confronta soffre e ritorna alla vita.Una storia non-storia,un amore abbozzato,Marta non -Marta ,Io non -io.
 Ma Marta è ,Lui è...loro sono agli occhi degli altri che non sanno della loro sofferenza.Marta "e" lui una "congiunzione" che li unisce e li separa.
 Libro ben scritto .Io amo particolarmente quella che chiamo scrittura "sincopata" fatta cioè di pensieri -annotazioni che somigliano ad un respiro consapevolmente irregolare.Ossessivo al punto giusto dove l'unione tra un uomo e una donna è comunque solitudine.Avrei approfondito alcuni aspetti ma credo che tu non l'abbia fatto di proposito perchè approfondire porta spesso alla giustificazione dei comportamenti e avrebbe portato ad una storia qualunque.
 Concludo altrimenti scriverei all'infinito dicendoti,anzi gridandoti (spero tu possa sentirlo virtualmente) BRAVO
 
LEDA RICCIARDELLI (insegnante e pedagogista)


martedì 5 febbraio 2013

SALIVA!


 Ho scritto “risaliva”

Ma alcuni benpensanti,

con la pressione bassa,

in pochi istanti


(perché il tempo passa

e lo fa in fretta,

in maniera furtiva)


senza darmi retta

volendo ripulire

l’umido imperfetto,

credendo fosse uguale,

                                                                                          con un tratto netto

                                                                                            han corretto “risale”





G. Brevetto, Saliva