C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

giovedì 30 gennaio 2014

due per uno


Mi accadde un giorno che ero distratto
la tabelline comprender d'un tratto
Se uno per uno fa sempre uno
è quindi vero che resta qualcuno
Ma quando al due son dopo arrivato
sempre quell'uno per me il risultato
A quel momento un tale mi chiese
se chiese due pesci quanti ne prese?
Così nell'ansia mia mai soddisfatta
corsi al mercato e prova è fatta:
Chiesi due pesci a cotal venditore
che prontamente colpito da errore
invece di porgermi un paio triglie
e consegnarmi poi lo scontrino
scrisse su un foglio il numero uno
e lo incartò con un nastro giallino
e mentre al colore io stavo a pensare
mi accorsi di botto in modo opportuno
che sopra era scritto: impara a contare!

© 2014 Gianfranco Brevetto Op. Cit.

mercoledì 29 gennaio 2014

Fila fila strocca strocca


Fila fila
non si tira
strocca strocca
acqua in bocca
non si prende
e non si tocca
c'è dell'acqua
nella brocca
e del vino
c'è nel tino

Fila fila
non si tira
strocca strocca
acqua in bocca
ma non dorme
il mio bambino
non riposa
o si dà pace
perché il sonno
non gli piace
forse pensa
al suo gattino
alla palla
o al trenino

Fila fila
non si tira
strocca strocca
acqua in bocca
sbadigliando
guarda intorno
par si chieda
è notte o giorno?
Non c'è verso
non c'è rima
Forse c'è
ma è capovolta:
strocca fila
o
fila strocca?

Fila fila
non si tira
strocca strocca
acqua in bocca
non si prende
e non si tocca
c'è dell'acqua
nella brocca
e del vino
c'è nel tino:
ora dorme
il mio piccino.

© 2014 Gianfranco Brevetto, Op. Cit.

martedì 28 gennaio 2014

Limerick infedele



Nell'armadio ben nascosto dietro l'ante
Un tale mi scoprì ed ero l'amante
Tanto che se potessi dir la mia
quel mobile abolirei e per magia
sparir vorrei con lei molto distante

© 2014 Gianfranco Brevetto


lunedì 27 gennaio 2014

Limerick in A




Un'amica il cui nome finisce per a
oggi del limerick la tecnica chiesto mi ha
subito detto le ho come va fatto
però dagli occhi  ero un po' distratto
della mia bella amica che finisce per a


© 2014 Gianfranco Brevetto

venerdì 24 gennaio 2014

...non aggiungere parole

 
Non
aggiungere
parole.
Seguiamo
la via del ricordo.
Quello che
ci ha preceduti,
presente e passato
che si
consumano insieme.
Non attendermi,
ti sono già
accanto.
Senza
che te ne accorgessi
ti ho sfiorato
due volte
le labbra.
Prima che il treno
si fermasse
eravamo già
scesi,
avevamo abbandonato
itinerari
differenti
prefissati
da tempo,
dimenticato per
sempre,
e per un solo attimo,
il dolore.

© Gianfranco Brevetto, Op. Cit.

 

giovedì 16 gennaio 2014

L' Am' ore

 
 

L'ho sempre detto: non sopporto le agende. Ma non solo quelle. Odio tutto ciò che misura, ripartisce, organizza e suddivide il tempo. Tollero appena l'orologio, diffido dei calendari. Non riesco a leggere la parola cronometro.

La mia avversione non è però legata a pigrizia, insolenza o captatio benevolentiae nei confronti di quelle persone che fanno tardi agli appuntamenti.

Io, agli appuntamenti, sono molto puntuale e, se posso, ci arrivo anche dieci minuti prima.

Il dominio del titano Crono nasce da una brutta faccenda di incesti e di evirazioni ed io, prudentemente, me ne sto lontano. Ciò che più mi spaventa, di questo mito, è che lo stesso signor Crono, di professione  titano mitologico, si è successivamente cibato di alcuni dei propri figli per non cedere il potere. Poi, siccome proprio intelligente non poteva essere, viene sconfitto da uno di questi, Zeus.

Insomma, a leggere tutta la storiella, non c'è da dormire tranquilli.

Un mio amico, Umberto (di professione artigiano, anni 36, legalmente separato, incensurato, ibi residente) ieri si è fidanzato. Sia lui che lei, sono molto indaffarati ed ognuno di loro ha una propria agenda. Vi segnano tutto, proprio tutto, per paura di dimenticare. Così, Umberto registra quando e a che ora deve vedere Antonia, questo il nome della fortunata. Antonia (professione cassiera, anni 32, libera, rinviata a giudizio per furto di un parcometro, ubi residente) nella sua agenda, specularmente, registra giorno e ora del prossimo incontro con Umberto.

Amano programmare, in estate già conoscono il momento preciso in cui si incontreranno per farsi gli auguri di Natale.

Sono contenti del loro am'ore.Vivono senza ansia apparente. Ogni tanto fissano il vuoto.



© 2014 Gianfranco Brevetto


giovedì 9 gennaio 2014

L'eternità pro tempore degli amanti

 
 
Questa volta l’ho fatta grossa. Ho confessato ad un donna di amarla eternamente. Credevo di averle dato la massima prova, almeno verbale, della consistenza del mio sentimento. Ma non è stato così. Lei si è arrabbiata. Anche tanto. Mi ha accusato di prenderla in giro. Mi ha fatto una scenata. E come tutte le scenate, mi ha piantato in asso ed è andata via. Ho cercato di telefonarle più volte. Dapprima non mi ha risposto, poi mi ha mandato un messaggio col quale mi ha formalmente invitato ad andare a quel paese.
Inutile dire che ci sono rimasto male, anche tanto. Dopo qualche giorno ho cercato di riprendere la mia vita normale. Di distrarmi. Ma non ci sono riuscito. Ho ripensato più volte alle mie parole, sì, insomma, al fatto che le avevo detto di amarla e che questo sentimento sarebbe durato in eterno. Comunque la mettessi o la girassi non sono riuscito a comprendere la sua reazione. Eppure mi sembrava una donna tollerante, sensibile, intelligente.
Così mi sono imposto, per qualche tempo, di non pensare più a lei ed a quella sua reazione. Ho conosciuto altre donne, le ho frequentate poi, come spesso capita, ho smesso di farlo. Ma di lei, mi è sempre rimasto il dubbio sulle reali cause della sua reazione.
Giacomo è un mio carissimo amico. Ci conosciamo dall’infanzia, anche se non ci frequentiamo spesso. Lui, a differenza di me, ha studiato molto, veste con gusto e conosce le donne molto bene. Io gli ho raccontato tutto, per filo e per segno. Lu mi ha detto che gli sembrava una storia molto interessante. Ci ha pensato su un attimo e poi si è messo a ridere.
Subito dopo, Giacomo mi ha dato dell’imbecille e mi ha detto di farmene una ragione. Mi ha detto anche che lei avrebbe avuto una reazione identica se le avessi spergiurato di amarla a tempo determinato, che so ? magari per tre mesi. Poi ha soggiunto:
- In questa vita, caro mio, siamo tutti pro tempore!
Non ho avuto il coraggio di rispondere. Stasera uscirò con una signora che ho conosciuto al supermercato, al reparto ortofrutta. Sono sicuro che sarò un perfetto amante. Domani cambierò supermercato e reparto.

© 2014 Gianfranco Brevetto