C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

domenica 29 ottobre 2023

Ore illegali e ore insolari




Devo confessare che, da qualche anno a questa parte, approfitto del cambiamento dell’ora, non importa se legale o  solare, per, in qualche modo, barare. Un piccolo peccato veniale.

E così, in luogo di mettere, semestralmente, avanti e intero le lancette dell’orologio, fingo di confondermi e le piazzo decisamente sempre sessanta minuti  in avanti.

Ero stufo di questo andirivieni semestrale deciso per legge, preferisco da solo avvantaggiarmi col tempo, a costo di qualche ora di sonno mancante e qualche pranzo notturno. 

Poco male, perché ogni ventiquattro anni mi rimetto in pari pur con un giorno d’anticipo su una parte dell’umanità.

Sicché, cari amici, considerando il tempo trascorso in questo finimento truffaldino, ora viaggio  senza tema nel futuro prossimo.

Poco di più con due giorni e mi auguro, a Dio piacendo, di poter guadagnare ancora qualche oretta di anticipo. 

Ogni 12 anni cambio lavoro e prediligo quelli notturni, cosicché mi è stato più facile adeguarmi alla mia ostinata e irrevocabile decisione. Ne vado fiero.

Va da sé, considerando le esigenze di trama di questa breve storiella, che stanotte ho perduto il mio orologio, in verità in un primo momento credevo di aver sognato il verificarsi di una tale iattura.

E, invece, quella grave perdita era tutt’altro che onirica. Ricordavo, ne ero certo, di averlo appoggiato sul comò, sul tinello, magari sulla madia o su di un altro mobile dal nome desueto. 

Ricordavo anche che avrei dovuto spostare in avanti le lancette, ma non ricordavo, senza il mio caro assistente, in che giorno e a che ora fossi. Per quanto sforzi facessi, questa assenza aveva reso vano ogni mio sforzo di vivere in anticipo con grandi sacrifici e menzogne personali.

La prima cosa che feci, allora, guardai l’orologio posti sul campanile. Fu un grave errore perché ripiombai in quella realtà che avevo creduto di abbandonare nel corso di tutta la mia esistenza. Ero come un ciclista in fuga che, repentinamente, viene raggiunto dal gruppo dei suoi compagni di corsa.

Usci in strada per vedere cosa stesse accadendo agli altri in quell’ora e in quel giorno per me insolito. Dopo aver girovagato per un pò, sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla.


-Guardi che a me è acceduta la stessa cosa - mi ha detto un signore molto più anziano di me.

- Ma di cosa parla? non capisco - gli risposi

- Non faccia lo gnorri, ho perso anche io recentemente un orologio illegale e insolare. Ma, a differenza di lei, l’avevo messo non una ma sei ore avanti, mi ricordo bene quando l’ho superata velocemente più volte.

- Bravo! Ha barato!

- Come del resto lei! Esistono persone con orologi avanti di 12 ore che sono avanti di settimane. Ma anche chi regola le lancette indietro di anni per arrivare velocemente al medioevo. Lei ha solo scoperto recentemente questo giochetto e forse non riesce a a capire quali sono le conseguenze…

- Io credevo di essere il solo…

- Invece no! Osservi bene queste persone, ognuno ha il suo tempo, tutti con il proprio orologio taroccato in tasca… 

- Dice davvero?

- Ognuno vive in un suo tempo che crede essere reale, ma di realtà c’è solo  un tempo fasullo fatto di tanti orologi regolati a piacere. Lei è semplicemente un falsario come tanti…

- Ma come si permette? Chi è lei?

- Ah, ecco non mi ha riconosciuto… avrei dovuto immaginarlo, io sono un semplice ladro di orologi, mi nutro delle vostre falsità. Alcuni mi chiamano ansia, ma non hanno capito nulla di me.



 Gianfranco Brevetto 2023