C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

giovedì 22 settembre 2011

[Architetture] LUOGHI SEGRETI

 Occorre entrare in questi palazzi. Solo allora si percepisce il gusto della meraviglia. Di quella, simile ai grotteschi dei patrizi, che era riservata a pochi eletti, i soli che venivano ammessi alle ricchezze celate ai più.
 Per una sorta di pudore, misto al timore per una gelosia esercitata dallo sguardo, i palazzi si chiudevano a scrigno .
Questo avveniva per quella borghesia non industriale, quella che, facendo riferimento ad una presunta nobiltà,  resisteva ancorata allo sfruttamento delle rendite legate alle risorse naturali.

lunedì 19 settembre 2011

[Architetture] LUOGHI IMPROBABILI

 
Ad una progressiva separazione dei tempi va sempre di più corrispondendo una analoga separazione degli spazi.   
  Ad ogni momento della giornata, della settimana e dell’anno tende a corrispondere, infatti, uno spazio differente, attrezzato e prefigurato.
Le case delle vacanze stanno diventando il simbolo di questa vita parcellizzata e, come per altri ambienti od oggetti, hanno bisogno di essere identificati in modo certo da parte di chi le vive e di chi le guarda dall’esterno.

 Esse pertanto architettonicamente hanno finito col diventare la parodia di se stesse, prodotto di un assemblato di luoghi comuni e di prevedibilità.
Luoghi improbabili e fiabeschi finiscono col situarsi fuori dal tempo. (G. Brevetto)