C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

venerdì 26 ottobre 2012

MARTA E....AMELIA RICCIARDELLI


Letto, tutto di un fiato in un pomeriggio, e devo dire che è molto interessante....... sei riuscito a raccontare una storia un "amore" senza raccontare storie. Conosci Marta senza conoscere nulla di lei, la riconosceresti senza averla mai vista... davvero bravo !!! e il finale mi piace molto ... per un uomo capire alcune sfaccettature di una donna è difficile, figuriamoci descriverle raccontarle.... una bella scoperta.... .. complimenti.... (p.s. ci vedrei tanto un cortometraggio, ci hai pensato ? )

martedì 25 settembre 2012

Litote ed eufemismo. L’arte di nascondere.



 “La litote […]  C’est l’art d’exprimer le plus en disant le moins”. (A. Gide)
Devo dire che quel tipo non era male. Non era giovane, neanche molto anziano. Senza avvicinarsi, con tono per nulla arrogante, mi propose di aiutarlo.
- Nulla di preoccupante, ci tenne a precisare, non vorrei disturbare.
- Esponga pure senza farsi problemi, gli dissi, ma tenga conto che non ho molto tempo.
Come se non avessi fatto quella precisazione, cominciò a raccontarmi una serie di episodi non comuni della sua apparentemente banale esistenza.
- Non ho brillato molto negli studi eppure sono riuscito a mettere da parte una discreta fortuna, cominciò col dire. Nonostante le traversie non mi sono mai perso d’animo.
Non capivo cosa volesse dire esattamente, ma non ci feci caso più di tanto. Lui non smise  di raccontare.
- Non mi manca molto la mia infanzia, confessò con qualche reticenza. Eppure devo dire che non  ho conosciuto sufficientemente i mei.
- La seguo non senza difficoltà, gli dissi.
- Non si preoccupi, non sono in pochi ad avermelo detto.
- Immagino che non ci voglia molto coraggio a farlo.
- Non vedo come non ammetterlo.
 
©2012 Gianfranco Brevetto
 

martedì 18 settembre 2012

GNIK !

-Gnik!gnik!gnik!


Sentivo provenire questa specie di lamento continuato da qualche parte, in sala, sotto la credenza. E’ vero, riflettei, quel mobile aveva qualche anno.

- I tarli! Pensavo, e ci riflettevo su perché i tarli hanno sempre costituito per me una minaccia più che una realtà: non ne aveva mai visto uno!

-Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik!

- Insistente! Un tarlo sfacciato, tra tanti tarli educati, ne doveva capitare uno così proprio a me!

-Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik!

-Da qualche parte avevo letto che contro i tarli si doveva utilizzare quello spray della pubblicità, quello che si spruzza. Divertente!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik-

- Anche insolente, ora!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

- Adesso vediamo! Dissi. E corsi a prendere, nello sportello in basso della cucina, lo spray, quello della pubblicità, e mi acquattai nei pressi delle credenza per colpire, quel tarlaccio maleducato, al prossimo rumorino sospetto.

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

- Prussssss! Prussssss! Prussssssss! La nuvola dello spray avvolgeva la gamba destra del mobile. Proprio quella dalla quale sembrava provenire quello strano scricchiolio.

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

-Stavolta ti sistemo io! Prussss!...Prussss….!!!!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

-Prussss…..Prusssss…..

- Gnik…Gnik…

- Prussss…..

- Otuia! Otuia! Onos iuq! Onos nu er! Eht Gnik!

- Vai via ! Prussss…

- Otuia! Otuia!

- Crepa ! Prussssssss….sss..s!

Vedevo che da un forellino nel legno usciva come una piccola testa di spillo lucente. Doveva essere lì quel tarlo sciagurato.

- Prussssssss….e vai con la nuvoletta distruggi tarli!

- Atsab! Atsab!

- Pru..s…s…………s! Cavoli proprio adesso doveva finire! S………s…………s….

- Atsab! Atsab!.....onos nu er!.... onos nu…onos…

- S……, agitavo violentemente la bomboletta per farne uscire ancora un po’. Ss!s…..s!

Poi nulla più. Quella strana vocina si era placata. Aveva ragione la pubblicità! Ce l’avevo fatta. Ora sarei potuto anche andare a letto soddisfatto.

Ci misi un po’ a prendere sonno. Pensavo al tarlo, allo spray, alla battaglia vinta. Verso le due di notte il mio sonno improvvisamente s’interruppe. Tutto mi apparve chiaro quando vidi sulla spalliera delle sedia di fronte al letto, la maglietta che avevo indossato durante il giorno. Al rovescio.

- Onos nu adiciger! Pensai con terrore. Per questo era piccolo e indifeso. Colpa delle mia sbadataggine mattutina.

- Oh osiccu nu er! Eht gnik! Nu adiciger! Senza saperlo!

E chissà quanti lo scopriranno…


© 2012 Gianfranco Brevetto



martedì 4 settembre 2012

Marta e....Clara Paglionico

"Ho letto " Marta” di Gianfranco Brevetto, ma anche, dello stesso Autore, “Ghost track”, “Opus reticolatum” e “La forma delle parole”. Vi è un filo, un pensiero, che li unisce tutti e che in Marta mi è sembrato più evidente, più esplicito, forse più maturo: l’amore è forse una proiezione dell’io?
In questi libri, infatti, l’amore mi appare fecondo in sé in quanto capace persino di creare l’oggetto d’amore. Dunque, mi sembra, l’amore non è sentito come reale comunicazione, ma, piuttosto, come un' intuizione creativa dell’anima.
 In Marta c’è qualcosa di volutamente ossessivo, dico “volutamente”. Forse mi sbaglio, ma in questa volontaria ossessività ho visto una sottile, nascosta, ma amara e pungente provocazione: provocazione su certe illusioni dell’amore e della comunicazione.
 "Marta" si inserisce, quindi, in un percorso di ricerca dei "luoghi" della Verità, della Identità, dell'Amore, della Comunicazione. Brevetto percorre questa strada in maniera poetica, intensa, a volte dolorosa e provocatoria".
Clara Paglionico (Magistrato)
 

Marta e...Debora Aurilio

MARTA e Debora Aurilio (lettrice)
 ***

Ho letto il libro .... e non lo dico per retorica...ma ti assicuro che mi è piaciuto veramente molto....direi che mi ha veramente emozionato.
 "Marta" .... rappresenta il mondo femmile per eccellenza.
 Complimenti..

martedì 28 agosto 2012

MARTA ET...PIERRE (PEINTRE ET ECRIVAIN) ET LYSIANE QUELOZ


Nous venons de terminer la lecture (Lysiane me fait la lecture tandis que je peins) de « Marta », un chef d’œuvre !
 Toujours cet incomparable style qui nous entraîne à la suite d’un funambule qui se déplace, sans filet, par dessus le rêve et la réalité, et nous fait toucher le tréfonds de l’âme humaine.
 Nous avons trouver des accents de Cohen (Belle du Seigneur) dans ce rapport amour-rejet-mensonge de ce couple, de cette rencontre improbable qui finit par un ciao, y’a plus rien à voir. Mais surtout une ambiance pirandellienne, on touche, on effleure, mais on ne comprend pas l’autre.
 L’Art consiste à lever un peu le voile, en suggérant, sans tout dire. Par l’ambiance et les images parfumées et palpables que tu décris, tu parviens à nous envoûter.
 On se connaît mieux après t’avoir lu.
 Compliments et merci.
 Nous nous réjouissons, par avance, de relire « Marta », avec la superbe couverture d’Anna Pianura.
 Pierre (peintre et écrivain) et Lysiane Queloz

https://www.facebook.com/pierre.queloz.1

MARTA E.... VALENTINA GRASSO (Lettrice)

Come sempre le cose belle sono quelle che si fanno e si decidono in pochi istanti.
In un attimo ho deciso che dovevo leggere il libro, cinque minuti dopo l'ordine era già stato fatto!
Sicuramente la cosa è maturata nel tempo, l'input l'ho ricevuto dai vari link che pubblicava l'autore nella sua pagina facebook, e sebbene alcuni non fossero presi direttamente da Marta, spesso vedevo che lui descriveva le donne, parlava delle donne, ma non nel senso comune e non come un uomo potrebbe parlare di una donna: Brevetto descriveva il cuore delle donne.
Con tutta franchezza, avendo una bassissima opinione degli uomini in tal senso, non mi rendevo conto di come un uomo in realtà potesse descrivere così bene i pensieri e i sentimenti di una donna...
 Sarà forse stata la curiosità o la voglia di andare oltre, di capire attraverso la lettura di un intero libro che mi ha spinta a verificare se la sensazione che avevo avevo avuto corrispondesse al vero, o se si trattava solamente di una prima impressione
 Corrisponde al vero.
Di Marta e del suo aspetto fisico conosciamo relativamente poco sebbene sia stata fatta una descrizione precisa anche in tal senso. Conosciamo invece molto bene i suoi pensieri, sentimenti, ansie, paure e la sua quasi assenza di felicità.
Lei forse felice lo era, a suo modo, per come la concepisco io la felicità (ammesso che esista) non credo lo fosse. delicata la descrizione della storia d'amore, alla fine Marta rimane sospesa un pò nella sua aurea di mistero, rimane un pò un'enigma, perchè in fondo è giusto che sia così.
Ogni persona è un'enigma, anche se pensiamo di conoscere qualcuno alla perfezione, nella realtà non è mai così.
Per questo è bello il libro, perchè Marta è una donna vera.

domenica 6 maggio 2012

Marta vue par Nathalie Chassin

Arrêt sur Marta, par l'intèrieur de son moi.

di Nathalie Chassin


Marta est un des personnages de l'écrivain, essayiste, traducteur et journaliste Gianfranco Brevetto. Marta ? Elle est parfois vaporeuse, parfois miroir__ multiples elle est femme, entièrement femme.
Et quand de plus la finesse d'écriture de l'écrivain est un délice ( bien plus fine encore en italien), il n'y a plus rien à dire. Et si d'aventure vous vous laissiez tenter à connaître ses ouvrages ?




Extrait :
"Comme si son cœur fût concentré dans la tête, ou qu'il y eût une sorte de passage direct entre le sang et la pensée. Et puis en bas. Droit dans l'estomac et les entrailles. Comme un poing à plusieurs reprises pressé, une douleur lente se représentait en grosses vagues progressives. Il lui faisait serrer les mains et entrouvrir les yeux. Serrés pour un instant. Pour Marta la douleur était un cri muet. Une colère sans personne à inculper. Une faute qui semble apparaître en chacun. Une pensée qui se complique sans repos."
G.Brevetto. Op. Cit.

“Come se il suo cuore fosse concentrato nella testa, o che vi fosse una sorta di passaggio diretto tra il sangue ed il pensiero. E poi giù. Diritto nello stomaco e le viscere. Come un pugno premuto a più riprese, un lento dolore si ripresentava ad ondate progressive. Le faceva stringere le mani e socchiudere gli occhi. Serrati per un attimo. Per Marta il dolore era un grido muto. Una rabbia senza nessuno da incolpare. Un colpa che sembra apparire in ognuno. Un pensiero che si complica senza riposo.”
G. Brevetto. Op. Cit.


il link di facebook di Nathalie Chassin

https://www.facebook.com/lilibellule17



il link del blog di Nathalie Chassin

http://chassin.nathalie.over-blog.com/

giovedì 9 febbraio 2012

[Un rencontre] Nathalie Chassin. Il était une fois...

Il ètait une fois....      





(la traduzione è sotto)

Expliquer son écriture à partir de son déclenchement pourrait commencer par « il était une fois » :
            Cadette d’une famille de cinq enfants j’ai dû trouver ma place, je l’ai trouvé à l’école primaire grâce à notre instituteur Mr Bruchet et sa petite imprimerie. A 9 ans nous connaissions la récitation, mais le mot poésie nous était inconnu, alors l’imprimerie joua son rôle d’éducatrice. J’en ai encore le goût des caractères que nous piochions dans les cassetins. Chaque trimestre, nous élaborions un fascicule destiné à récolter des fonds, quelle fierté pour nous les élèves de composer les pages de notre journal, de l’encre plein les doigts.
            J’écrivis un bêtisier composé de phrases rimées et l’instituteur me dit« Mets tes phrases les unes sous les autres et tu auras inventé un poème », la petite fille de 9 ans venait d’inventer quelque chose et son texte n’était pas un texte ?  Il nous apprit le mot poésie, gr. Poiêsis «  création ». Depuis elle est mon éternelle compagne.         
            Elle fait partie de moi, impulsive. Dans ses eaux du jour coule toujours un filet de ses eaux de nuit ; idéale pour soulager les maux, elle est une traversée intérieure qui vous mène jusqu’aux folies de l’âme et les pulsions du cœur. Surréaliste, elle devient celle de la fantaisie et du rêve. 
            Papier crayon en poche, elle devient voleuse  d’un instant, d’une ambiance et comble un carnet de voyage. De nature mémorielle, elle est une formidable messagère, utile dans l’engagement de nobles causes et l’espoir. Il n’existe pas de définition de la poésie, car si multiple dans ses formes comme dans ses charmes, elle ne peut se résumer en quelques mots.
            Et le poète dans tout ça…
« L’art ne fait que des vers, seul le cœur est poète » André Chénier, Elégies, 1794.
Nathalie Chassin

C’era una volta
(trad. G. Brevetto)
Per parlare delle propria scrittura dagli inizi si potrebbe iniziare con un c’era una volta.
Ultima di cinque figli ho dovuto farmi posto. E è successo alle elementari, grazie al mio maestro, il signor Bruchet e alla sua piccola tipografia. A nove anni abbiamo conosciuto  la recitazione, ma la parola poesia ci apparteneva ancora. Ed allora la tipografia ha giocato il suo ruolo di educatrice.  Sento ancora il gusto di incassare i caratteri nei cassettini. Ogni trimestre stampavamo un piccolo foglio destinato a raccogliere dei fondi,  noi alunni eravamo fieri, con le dita sporche d’inchiostro, di comporre le pagine del nostro giornale,.
Io scrissi qualcosa formato da frasi rimate, il maestro allora mi mi disse:  “Metti queste frasi l’una sull’altra e avrai inventato una poesia”. La ragazzina di 9 anni aveva inventato qualcosa e il testo non era un testo qualsiasi.  C’insegnò così il significato del vocabolo poesia che viene dal greco Poiêsis, che significa appunto “creazione”. Da quel momento la poesia è divenuta la mia compagna di sempre. Nel suo scorrere diurno scorre sempre un piccola parte di notte; lenisce le pene, è un viaggio interiore che porta fino alla follia dell’anima ed alle pulsioni dell’amore. Surrealista, diventa  fantasia e  sogno.
Carta e matita nella tasca, s’impadronisce dell’ istante,di un’atmosfera, riempie il quaderno di viaggio, Ha la natura della memoria, è una formidabile  messaggera, utile nell’impegno per le cause nobili, di  speranza. Non esiste una definizione di poesia perché essa è molteplice nelle sue forme e nel suo fascino, non può certamente riassumersi in poche parole.
Così  il poeta:
“L’arte costruisce versi, solo il cuore è poeta” André Chénier, Elégies, 1794.
Nathalie Chassin


domenica 5 febbraio 2012

[UN RENCONTRE] Nathalie Chassin. Fantasme

Nathalie Chassin ci propone un haiku dal titolo Fantasme. L’haiku è un tipo di componimento poetico nato in Giappone nel 1600, già usato nei secoli anteriori. Nelle poesia occidentale l’haiku è stato in vario modo impiegato,  si è riprodotto, generalmente, con tre versi il cui numero complessivo delle sillabe non eccede il 17.
Nella traduzione, non ho tenuto conto delle metrica. Il voler  riproporre i versi di Nathalie Chassin, mantendo in italiano l’haiku, avrebbe significato un intervento importante da parte del traduttore. Ho scelto perciò di essere fedele, per quanto possibile, al significato originale del componimento.
Fantasme fa parte delle raccolta Téthys (Edilivre 2009)
Fantasme

Sous un brisant, un marin
Sous la plume de Ronsard
L’Amour est amer

Dans la moiteur, enlacées
On écoute les bruits sourds
Fenêtre sur cour

Se débride la pudeur
La mousson gorge nos corps
Désir d’alizés

Dehors les rizières chantent
Moustique, fièvre, opium
Réveil, engourdies

Rêve sur coussin de femme
Je me laisse caresser
Filet de fumée

Au pied du Piton, farine
Les champs de canne rosissent
Un bouton de rose

Nos ventres affamés suent
Sous la plume de Ronsard
La mer est amour.

Visione
(trad. G. Brevetto)

Sotto una scogliera, un marinaio
Sotto la penna di Ronsard
Amaro è l’Amore

Nell’umidità, abbracciate
Si odono rumori sordi
La finestra dà sulla corte

Abbandonato è il pudore
             Il monsone fa esplodere i nostri corpi
                                            Desiderio d’alisei
                                           
 Fuori cantano le risaie
                                           Zanzare, febbre, oppio
                                          Risveglio nel torpore
                                        
 Sogno sul ventre di una donna
                                          Mi lascio carezzare
                                        Un filo di fumo
                                            
Ai piedi del Piton*,  nuvole di farina
                                            Rosa i campi di canne
                                            Roseo il culmine del seno
                                         
Sudano i nostri ventri affamati
                                           Sotto la penna di Ronsard
                                             Il mare è Amore

·        Piton de la fournaise è il nome del vulcano de l’île de la Réunion



sabato 4 febbraio 2012

[UN RENCONTRE] Nathalie Chassin. Fixisme.

Da oggi sarà ospite del mio blog, una cara amica, Nathalie Chassin. Dopo aver studiato letteratura a Paris III, Nathalie compone dall'età di tre anni ed ha al sua attivo diverse raccolte di poesie. Impareremo a conoscere più da vicino  Nathalie nella la sua capacità di rendere la passione per il viaggio e per l’altro.


 Oggi vi propongo, un componimento doppio : Fixisme (da Île émoi, éd. Edilivre , Paris , 2010)

FIXISME (Statue Masaï, Racines)

Statue Masaï

Le Masaï aux cheveux blancs
Dans l’inertie de son arrogance
Sourit à l’écrivain.
Les jours d’écriture sont clairvoyances
 Intimistes, consentis consentants.
Un collier de perles scie son front nacré de rides,
Ses tempes, ses veines d’apatite ;
La sculpture douée d’une âme roche,
Tarie de son lacrymal, fixe le pouvoir des signes.
    Lui Masaï savant du tout, à l’heure du bain d’Olapa
     Veille sur les écrits d’une plume endormie.

Statua Masai (trad. G. Brevetto)
Il Masai dai capelli bianchi
Nell’immobilità della sua arroganza
Sorride al poeta.
I giorni della scrittura sono della profezia
Intimisti, consentiti acconsenzienti.
Una collana di perle attraversa la sua fronte incastonata di rughe,
Le tempie, le vene d’apatite;
La scultura contiene un’anima rocciosa
Ha gli occhi asciutti, fissa il potere dei miei segni
Lui il  Masai onnisciente, nel momento del bagno d’Olapa*
Veglia sugli scritti di una penna assopita.

*presso i Masai, Olapa è la dea della luna, sposa di Enkaï

Racine

 Au creux d’un vieux baobab
Debout un ti marmaille
Fixe son avenir d’écorce tendre.
Au dernier rayon soleil
Sur le lagon émergent des petits brisants,
Comme autant d’écorchures à son destin de sable.
Sa planète tout feu toute bleue, il l’aime
Ses yeux clairs sont si grands
Trop grands pour ce ti marmaille
Puni d’aimer.




Radici (trad. G. Brevetto)
Nel cavo di un vecchio Baobab
Dritto sta un bimbo creolo
Fisso sul suo avvenire di corteccia tenera.
Nell’ultimo raggio di sole
Sulla laguna affiorano piccole rocce,
Similmente a ferite sul suo destino di sabbia
Il piccolo è incantato sul suo pianeta tutto fuoco e cielo.
I suoi occhi chiari sono enormi
Troppo grandi per questo bimbo creolo
Punito per il troppo amare.




bibliografia di Nathalie Chassin


- 2003, " Poèmes de Gendarmes" présenté au salon du livre de Paris par le Service Historique de la Gendarmerie.Textes choisis par Jean Orizet.

- 2005 Parution de nouvelles dans une revue du 94.

- 2008, Recueil collectif Rimeurs Slameurs et Autres Rencontres, Editions UDIR (Union pour la Défense de l’Identité Réunionnaise) présidée par l'écrivain J.F Sam Long.

- 2008, "Vers à Citer" plume au bout des doigts , recueil collectif des poètes de l'ouest.

- 2009 TÉTHYS, recueil prose/poésie, Edilivre Edition APARIS.

 -2010 Île émoi, Edilivre Edition APARIS.