L'ho sempre detto: non
sopporto le agende. Ma non solo quelle. Odio tutto ciò che misura,
ripartisce, organizza e suddivide il tempo. Tollero appena
l'orologio, diffido dei calendari. Non riesco a leggere la parola
cronometro.
La mia avversione non è
però legata a pigrizia, insolenza o captatio benevolentiae nei
confronti di quelle persone che fanno tardi agli appuntamenti.
Io, agli appuntamenti,
sono molto puntuale e, se posso, ci arrivo anche dieci minuti prima.
Il dominio del titano
Crono nasce da una brutta faccenda di incesti e di evirazioni ed io,
prudentemente, me ne sto lontano. Ciò che più mi spaventa, di
questo mito, è che lo stesso signor Crono, di professione titano
mitologico, si è successivamente cibato di alcuni dei propri figli per non
cedere il potere. Poi, siccome proprio intelligente non poteva
essere, viene sconfitto da uno di questi, Zeus.
Insomma, a leggere tutta
la storiella, non c'è da dormire tranquilli.
Un mio amico, Umberto (di
professione artigiano, anni 36, legalmente separato, incensurato, ibi residente)
ieri si è fidanzato. Sia lui che lei, sono molto indaffarati ed
ognuno di loro ha una propria agenda. Vi segnano tutto, proprio
tutto, per paura di dimenticare. Così, Umberto registra quando e a
che ora deve vedere Antonia, questo il nome della fortunata. Antonia (professione cassiera, anni 32, libera, rinviata a giudizio per furto di un parcometro, ubi residente)
nella sua agenda, specularmente, registra giorno e ora del prossimo
incontro con Umberto.
Amano programmare, in
estate già conoscono il momento preciso in cui si incontreranno per farsi gli auguri di
Natale.
Sono contenti del loro
am'ore.Vivono senza ansia apparente. Ogni tanto fissano il vuoto.
©
2014 Gianfranco Brevetto
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