C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

martedì 18 settembre 2012

GNIK !

-Gnik!gnik!gnik!


Sentivo provenire questa specie di lamento continuato da qualche parte, in sala, sotto la credenza. E’ vero, riflettei, quel mobile aveva qualche anno.

- I tarli! Pensavo, e ci riflettevo su perché i tarli hanno sempre costituito per me una minaccia più che una realtà: non ne aveva mai visto uno!

-Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik!

- Insistente! Un tarlo sfacciato, tra tanti tarli educati, ne doveva capitare uno così proprio a me!

-Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik!

-Da qualche parte avevo letto che contro i tarli si doveva utilizzare quello spray della pubblicità, quello che si spruzza. Divertente!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik-

- Anche insolente, ora!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

- Adesso vediamo! Dissi. E corsi a prendere, nello sportello in basso della cucina, lo spray, quello della pubblicità, e mi acquattai nei pressi delle credenza per colpire, quel tarlaccio maleducato, al prossimo rumorino sospetto.

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

- Prussssss! Prussssss! Prussssssss! La nuvola dello spray avvolgeva la gamba destra del mobile. Proprio quella dalla quale sembrava provenire quello strano scricchiolio.

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

-Stavolta ti sistemo io! Prussss!...Prussss….!!!!

- Gnik!gnik!gnik!....Gnik!gnik!gnik

-Prussss…..Prusssss…..

- Gnik…Gnik…

- Prussss…..

- Otuia! Otuia! Onos iuq! Onos nu er! Eht Gnik!

- Vai via ! Prussss…

- Otuia! Otuia!

- Crepa ! Prussssssss….sss..s!

Vedevo che da un forellino nel legno usciva come una piccola testa di spillo lucente. Doveva essere lì quel tarlo sciagurato.

- Prussssssss….e vai con la nuvoletta distruggi tarli!

- Atsab! Atsab!

- Pru..s…s…………s! Cavoli proprio adesso doveva finire! S………s…………s….

- Atsab! Atsab!.....onos nu er!.... onos nu…onos…

- S……, agitavo violentemente la bomboletta per farne uscire ancora un po’. Ss!s…..s!

Poi nulla più. Quella strana vocina si era placata. Aveva ragione la pubblicità! Ce l’avevo fatta. Ora sarei potuto anche andare a letto soddisfatto.

Ci misi un po’ a prendere sonno. Pensavo al tarlo, allo spray, alla battaglia vinta. Verso le due di notte il mio sonno improvvisamente s’interruppe. Tutto mi apparve chiaro quando vidi sulla spalliera delle sedia di fronte al letto, la maglietta che avevo indossato durante il giorno. Al rovescio.

- Onos nu adiciger! Pensai con terrore. Per questo era piccolo e indifeso. Colpa delle mia sbadataggine mattutina.

- Oh osiccu nu er! Eht gnik! Nu adiciger! Senza saperlo!

E chissà quanti lo scopriranno…


© 2012 Gianfranco Brevetto



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