C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

giovedì 22 settembre 2011

[Architetture] LUOGHI SEGRETI

 Occorre entrare in questi palazzi. Solo allora si percepisce il gusto della meraviglia. Di quella, simile ai grotteschi dei patrizi, che era riservata a pochi eletti, i soli che venivano ammessi alle ricchezze celate ai più.
 Per una sorta di pudore, misto al timore per una gelosia esercitata dallo sguardo, i palazzi si chiudevano a scrigno .
Questo avveniva per quella borghesia non industriale, quella che, facendo riferimento ad una presunta nobiltà,  resisteva ancorata allo sfruttamento delle rendite legate alle risorse naturali.

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