C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

sabato 27 agosto 2011

[Diario di un traduttore] DIFFICOLTA' RESPIRATORIE


“Scusi, mi sa indicare l’uscita?”. Una leggera vertigine, la necessità di orientarsi, di ritrovare i riferimenti e poi la risposta. Liberatoria, spesso. E’ vero, la voglia di uscire la si prova solo quando si è dentro e, sovente, nell’entrare quasi mai si pensa alla via di fuga. Ma, quando ci si pensa, diventa una priorità. Ossigeno, aria pura e fresca. Ed è oramai certo che, all’entrata, l’atto di uscire non sembra essere legato al coraggio. Poi, quando si è soli, dentro, sembra di essere attratti dalle sirene del buio e della reclusione. Ma allora, all’atto di entrare, nessuno pensava alla costrizione, ed ora occorre fatica per raggiungere l’uscita e la forza sembra venire meno. E’ chiaro. Un tempo, nessuno avrebbe pensato a dover uscire di qui.

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