Sembra che uno dei più
grandi imperativi dell’età contemporanea sia quello di coordinarsi.
Non solo
nei tempi, ma anche nei colori, nelle fantasie, nelle letture, ascolti, idee. Ma anche gli orari in cui fare sesso o andare al bagno. La scusa è quella dei bioritmi
che, se utilizzati al meglio, danno il massimo risultato. Chissà!
Mio zio Nicola aveva
scelto di vivere per conto suo, con pochi contatti con gli altri e
limitandosi ad ammirare i concittadini affacciato al terrazzo o alla finestra di
casa. Aveva la fortuna di abitare al centro di una grande città e poteva vedere
tanta umanità sfilare sotto i suoi occhi.
Pochi amici e pochi
parenti, non si era mai sposato. Non aveva mai avuto fidanzate. Non aveva mai
lavorato, potendo contare su di una discreta rendita. Poche volte era partito
per le vacanze, diceva che a casa sua stava meglio di qualsiasi altra parte.
Fin qui tutto
noiosamente normale se non fosse che, a zio Nicola, dava fastidio qualsiasi
cosa doppia, simile, rassomigliante, che ricordasse anche lontanamente qualcos'altro.
Aveva così deciso di
modificare il suo nome in zioNicola (una sola parola) per evitare di
confondersi con altri zii. Non possedeva oggetti che fossero identici o doppi:
usava un mono ciclo per spostarsi, le posate erano pezzi unici come i
piatti, il tavolo della sala aveva solo
una gamba poi era accostato al muro, comprava una bottiglia di acqua alla
volta, non usava mai lo stesso vocabolo quando parlava o scriveva.
Odiava i gemelli, i
calzini, gli occhiali e i pantaloni. Come le paia di scarpe, le dita della mani
e dei piedi.
Questa idiosincrasia era nei confronti dell’uguale, delle cose coordinate e coordinabili, delle immagini doppie o speculari.
Per lui, tutte le cose
e le persone avevano un senso solo se uniche. Per questo i suoi vestiti,
quei pochi che aveva, li ordinava direttamente da un sarto su modelli esclusivi,
la carrozzeria ed il motore dell’auto erano personalizzate e protette da
copyright. I mobili di casa erano anch'essi fabbricati da artigiani su progetti
tenuti in gran segreto.
Guai agli specchi!
Avevano il difetto di duplicare e riflettere. Non festeggiava il compleanno per
evitare di mischiarsi con tutti quelli che nel mondo erano nati nel suo stesso
giorno.
Insomma Zionicola (guai
a scriverlo due volte nello stesso modo) era fatto così. E come non dargli
torto. Ci teneva a vivere nell'unicità, come unico lui pretendeva di essere.
ZiOnIcOlA era veramente
originale, e aveva fatto dell’originalità il suo unico modo di vivere, ma di questa sua idea non ne parlava mai in pubblico: aveva paura di essere copiato.
Ma alla fine, tutto questo lavoro valse a poco. E sapete
bene dove voglio arrivare. Questa sua opinabile, quanto rivoluzionaria e utopistica, idea crollo proprio nel giorno della sua
morte. Ma non fu come immaginate.
ZIOnicola aveva, infatti, programmato e
disposto, su questa terra, in modo da
non venire meno alle sue convinzioni.
Ma non aveva previsto
l’aldilà. Qui, ZioNIcoLA, oramai
liberato dal suo unico corpo mortale è beandosi nella leggerezza della sua
anima immortale, s’imbatté in quell'essenza alla quale mai aveva pensato nella pesantezza della materia: la sua unica ed insostituibile anima gemella.
© 2016 Gianfranco
Brevetto
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