C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)

C'est en écrivant qu'on devient écriveron (Raymond Queneau)
"C'est en écrivant qu'on devient écriveron" (Raymond Queneau)

giovedì 9 febbraio 2012

[Un rencontre] Nathalie Chassin. Il était une fois...

Il ètait une fois....      





(la traduzione è sotto)

Expliquer son écriture à partir de son déclenchement pourrait commencer par « il était une fois » :
            Cadette d’une famille de cinq enfants j’ai dû trouver ma place, je l’ai trouvé à l’école primaire grâce à notre instituteur Mr Bruchet et sa petite imprimerie. A 9 ans nous connaissions la récitation, mais le mot poésie nous était inconnu, alors l’imprimerie joua son rôle d’éducatrice. J’en ai encore le goût des caractères que nous piochions dans les cassetins. Chaque trimestre, nous élaborions un fascicule destiné à récolter des fonds, quelle fierté pour nous les élèves de composer les pages de notre journal, de l’encre plein les doigts.
            J’écrivis un bêtisier composé de phrases rimées et l’instituteur me dit« Mets tes phrases les unes sous les autres et tu auras inventé un poème », la petite fille de 9 ans venait d’inventer quelque chose et son texte n’était pas un texte ?  Il nous apprit le mot poésie, gr. Poiêsis «  création ». Depuis elle est mon éternelle compagne.         
            Elle fait partie de moi, impulsive. Dans ses eaux du jour coule toujours un filet de ses eaux de nuit ; idéale pour soulager les maux, elle est une traversée intérieure qui vous mène jusqu’aux folies de l’âme et les pulsions du cœur. Surréaliste, elle devient celle de la fantaisie et du rêve. 
            Papier crayon en poche, elle devient voleuse  d’un instant, d’une ambiance et comble un carnet de voyage. De nature mémorielle, elle est une formidable messagère, utile dans l’engagement de nobles causes et l’espoir. Il n’existe pas de définition de la poésie, car si multiple dans ses formes comme dans ses charmes, elle ne peut se résumer en quelques mots.
            Et le poète dans tout ça…
« L’art ne fait que des vers, seul le cœur est poète » André Chénier, Elégies, 1794.
Nathalie Chassin

C’era una volta
(trad. G. Brevetto)
Per parlare delle propria scrittura dagli inizi si potrebbe iniziare con un c’era una volta.
Ultima di cinque figli ho dovuto farmi posto. E è successo alle elementari, grazie al mio maestro, il signor Bruchet e alla sua piccola tipografia. A nove anni abbiamo conosciuto  la recitazione, ma la parola poesia ci apparteneva ancora. Ed allora la tipografia ha giocato il suo ruolo di educatrice.  Sento ancora il gusto di incassare i caratteri nei cassettini. Ogni trimestre stampavamo un piccolo foglio destinato a raccogliere dei fondi,  noi alunni eravamo fieri, con le dita sporche d’inchiostro, di comporre le pagine del nostro giornale,.
Io scrissi qualcosa formato da frasi rimate, il maestro allora mi mi disse:  “Metti queste frasi l’una sull’altra e avrai inventato una poesia”. La ragazzina di 9 anni aveva inventato qualcosa e il testo non era un testo qualsiasi.  C’insegnò così il significato del vocabolo poesia che viene dal greco Poiêsis, che significa appunto “creazione”. Da quel momento la poesia è divenuta la mia compagna di sempre. Nel suo scorrere diurno scorre sempre un piccola parte di notte; lenisce le pene, è un viaggio interiore che porta fino alla follia dell’anima ed alle pulsioni dell’amore. Surrealista, diventa  fantasia e  sogno.
Carta e matita nella tasca, s’impadronisce dell’ istante,di un’atmosfera, riempie il quaderno di viaggio, Ha la natura della memoria, è una formidabile  messaggera, utile nell’impegno per le cause nobili, di  speranza. Non esiste una definizione di poesia perché essa è molteplice nelle sue forme e nel suo fascino, non può certamente riassumersi in poche parole.
Così  il poeta:
“L’arte costruisce versi, solo il cuore è poeta” André Chénier, Elégies, 1794.
Nathalie Chassin


domenica 5 febbraio 2012

[UN RENCONTRE] Nathalie Chassin. Fantasme

Nathalie Chassin ci propone un haiku dal titolo Fantasme. L’haiku è un tipo di componimento poetico nato in Giappone nel 1600, già usato nei secoli anteriori. Nelle poesia occidentale l’haiku è stato in vario modo impiegato,  si è riprodotto, generalmente, con tre versi il cui numero complessivo delle sillabe non eccede il 17.
Nella traduzione, non ho tenuto conto delle metrica. Il voler  riproporre i versi di Nathalie Chassin, mantendo in italiano l’haiku, avrebbe significato un intervento importante da parte del traduttore. Ho scelto perciò di essere fedele, per quanto possibile, al significato originale del componimento.
Fantasme fa parte delle raccolta Téthys (Edilivre 2009)
Fantasme

Sous un brisant, un marin
Sous la plume de Ronsard
L’Amour est amer

Dans la moiteur, enlacées
On écoute les bruits sourds
Fenêtre sur cour

Se débride la pudeur
La mousson gorge nos corps
Désir d’alizés

Dehors les rizières chantent
Moustique, fièvre, opium
Réveil, engourdies

Rêve sur coussin de femme
Je me laisse caresser
Filet de fumée

Au pied du Piton, farine
Les champs de canne rosissent
Un bouton de rose

Nos ventres affamés suent
Sous la plume de Ronsard
La mer est amour.

Visione
(trad. G. Brevetto)

Sotto una scogliera, un marinaio
Sotto la penna di Ronsard
Amaro è l’Amore

Nell’umidità, abbracciate
Si odono rumori sordi
La finestra dà sulla corte

Abbandonato è il pudore
             Il monsone fa esplodere i nostri corpi
                                            Desiderio d’alisei
                                           
 Fuori cantano le risaie
                                           Zanzare, febbre, oppio
                                          Risveglio nel torpore
                                        
 Sogno sul ventre di una donna
                                          Mi lascio carezzare
                                        Un filo di fumo
                                            
Ai piedi del Piton*,  nuvole di farina
                                            Rosa i campi di canne
                                            Roseo il culmine del seno
                                         
Sudano i nostri ventri affamati
                                           Sotto la penna di Ronsard
                                             Il mare è Amore

·        Piton de la fournaise è il nome del vulcano de l’île de la Réunion



sabato 4 febbraio 2012

[UN RENCONTRE] Nathalie Chassin. Fixisme.

Da oggi sarà ospite del mio blog, una cara amica, Nathalie Chassin. Dopo aver studiato letteratura a Paris III, Nathalie compone dall'età di tre anni ed ha al sua attivo diverse raccolte di poesie. Impareremo a conoscere più da vicino  Nathalie nella la sua capacità di rendere la passione per il viaggio e per l’altro.


 Oggi vi propongo, un componimento doppio : Fixisme (da Île émoi, éd. Edilivre , Paris , 2010)

FIXISME (Statue Masaï, Racines)

Statue Masaï

Le Masaï aux cheveux blancs
Dans l’inertie de son arrogance
Sourit à l’écrivain.
Les jours d’écriture sont clairvoyances
 Intimistes, consentis consentants.
Un collier de perles scie son front nacré de rides,
Ses tempes, ses veines d’apatite ;
La sculpture douée d’une âme roche,
Tarie de son lacrymal, fixe le pouvoir des signes.
    Lui Masaï savant du tout, à l’heure du bain d’Olapa
     Veille sur les écrits d’une plume endormie.

Statua Masai (trad. G. Brevetto)
Il Masai dai capelli bianchi
Nell’immobilità della sua arroganza
Sorride al poeta.
I giorni della scrittura sono della profezia
Intimisti, consentiti acconsenzienti.
Una collana di perle attraversa la sua fronte incastonata di rughe,
Le tempie, le vene d’apatite;
La scultura contiene un’anima rocciosa
Ha gli occhi asciutti, fissa il potere dei miei segni
Lui il  Masai onnisciente, nel momento del bagno d’Olapa*
Veglia sugli scritti di una penna assopita.

*presso i Masai, Olapa è la dea della luna, sposa di Enkaï

Racine

 Au creux d’un vieux baobab
Debout un ti marmaille
Fixe son avenir d’écorce tendre.
Au dernier rayon soleil
Sur le lagon émergent des petits brisants,
Comme autant d’écorchures à son destin de sable.
Sa planète tout feu toute bleue, il l’aime
Ses yeux clairs sont si grands
Trop grands pour ce ti marmaille
Puni d’aimer.




Radici (trad. G. Brevetto)
Nel cavo di un vecchio Baobab
Dritto sta un bimbo creolo
Fisso sul suo avvenire di corteccia tenera.
Nell’ultimo raggio di sole
Sulla laguna affiorano piccole rocce,
Similmente a ferite sul suo destino di sabbia
Il piccolo è incantato sul suo pianeta tutto fuoco e cielo.
I suoi occhi chiari sono enormi
Troppo grandi per questo bimbo creolo
Punito per il troppo amare.




bibliografia di Nathalie Chassin


- 2003, " Poèmes de Gendarmes" présenté au salon du livre de Paris par le Service Historique de la Gendarmerie.Textes choisis par Jean Orizet.

- 2005 Parution de nouvelles dans une revue du 94.

- 2008, Recueil collectif Rimeurs Slameurs et Autres Rencontres, Editions UDIR (Union pour la Défense de l’Identité Réunionnaise) présidée par l'écrivain J.F Sam Long.

- 2008, "Vers à Citer" plume au bout des doigts , recueil collectif des poètes de l'ouest.

- 2009 TÉTHYS, recueil prose/poésie, Edilivre Edition APARIS.

 -2010 Île émoi, Edilivre Edition APARIS.